Her

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Her è un film sociologicamente  e psicologicamente interessante, ambientato in un futuro non troppo lontano da oggi, ma nello stesso momento “vintage”.

Di sfondo troviamo una società molto moderna che vive in simbiosi con la tecnologia. Lo stile e il look dell’ambientazione invece, nei materiali, colori e forme, ricorda tanto il periodo degli anni 70.

Potrei fare un riassunto della storia, ma preferisco che chi è interessato alla sua visione scopra cosa accade guardando il film,  perché bisogna gustarne ogni singolo fotogramma.

Spike Jonze esplora un rapporto tra due personaggi, un uomo e un sistema operativo, resi magistralmente dal bravissimo Joaquin Phoenix e dalla voce di Scarlett Johansson, si l’ho visto in lingua originale, ma mi chiedo cosa sia  successo nella versione doppiata.

La morale della favola, per me, è che quando ami, ami e basta, non cambia nulla se l’altra persona è solo una voce, è ciò che rappresenta per te a renderla speciale; finisci col renderti conto che non c’è poi differenza rispetto a rapporti di coppia in cui entrambi sono degli esseri umani.

Il film mi è piaciuto molto sotto tutti i punti di vista, sia per l’aspetto estetico, per la regia, per la sceneggiatura ed ha anche una colonna sonora di tutto rispetto.

Da vedere senza ombra di dubbio.

 

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9

Before Midnight

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Avrebbero dovuto aggiungere come sottotitolo: per fortuna domani è un altro giorno.

Come nei due film precedenti si seguono Jesse e Celine nel loro girovagare, in quest’ultima puntata, durante un intero giorno fino ad un attimo prima dello scoccare della mezzanotte.
Troviamo i due attori invecchiati, specialmente lui, e ingrassati, lei in particolar modo, che danno vita a due personaggi spenti, tristi e gravati dal peso delle scelte fatte, dal quotidiano, dai problemi irrisolti e dalla mancanza di vero dialogo.
Non ci sono più i due giovani che si sono incontrati su un treno ed hanno trascorso una notte intera per le strade di Vienna, non ci sono più l'uomo e la donna che hanno camminato tra i vicoli parigini felici di essersi incontrati di nuovo, di quelle due persone, di quella atmosfera è rimasta solo un’ombra sfocata.

La Grecia, nello specifico la zona del Peloponneso, è una splendida cornice che ci accompagna nella triste delusione, la nostra come spettatori, nel vedere la fine di quella che avevamo immaginato come una bella favola, l'incontro magico che ogni romantico vorrebbe vivere, quell'essere destinati a stare insieme nonostante tutto, compreso il vivere in due continenti diversi.

Però il film è realistico, anche l'amore più vero e forte viene messo alla prova dalla vita, dal quotidiano, dalle difficoltà.

Per quanto abbia trovato spiazzante questo capitolo della storia ho apprezzato il suo realismo, per fortuna non è stata rifilata allo spettatore una versione romanzata e finta in cui tutto fila sempre liscio e non esistono problemi.
Jesse si sente oppresso e diviso tra il figlio adolescente che vive negli Stati Uniti e la sua famiglia, Celine e le due gemelline, con cui vive in Francia, vorrebbe poter stare con tutti ma non può. Celine d’altro canto si sente in colpa nei suoi confronti perché lo priva della vicinanza del figlio e nello stesso momento non vuole trasferirsi, non vuole lasciare la sua nazione d’origine.

Questi grossi pesi psicologici, uniti ai problemi di tutti i giorni generano una crisi, riusciranno Jesse e Celine a superarla entro la mezzanotte?

Il film segue lo stesso cliché dei due precedenti, lunghi dialoghi e lunghe camminate, vuoi in auto, attorno ad una tavolata o per strada. Si spazia da un argomento all’altro e alla fine si arriva al vero nocciolo della questione.  
Ciò che non mi è piaciuto molto del film è a tratti la caratterizzazione dei personaggi, in alcuni momenti nell’atteggiamento o con l’utilizzo di qualche termine alquanto volgare mi è sembravato di non riconoscere Jesse e Celine.

Da vedere se volte dare una sorta di chiusura alla storia, se non vi aspettate l’atmosfera magica e ‘tra le nuvole’ dei primi due film, se riuscite ad accettare che la felicità assoluta è relegata solo in alcuni momenti e il resto della vita è lotta continua per cercare di non farsi sfuggire tutto ciò che si è costruito in un battito di ciglia, se volete scoprire cosa accadrà prima della mezzanotte.

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7

Mood Indigo – La Schiuma dei Giorni

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Premesse:

* Non ho letto il libro da cui è tratto;
* Non amando molto il regista e l’attrice protagonista ho visto il film      esclusivamente perché le scene surreali del trailer mi avevano incuriosita e per Romain Duris; 
* Non guardatelo se non siete del mood adatto.

Il film si presenta all'inizio come una vivace, spensierata e colorata spirale di eventi legati tra loro dal pensiero positivo, dalle invenzioni innovative, dall'apertura verso i sentimenti - i rapporti interpersonali, alla ricerca dell'amore con la ‘A’ maiuscola. Colin trova in Chloe il grande amore. Dopo un approccio impacciato riuscirà a fare breccia nel cuore della ragazza finendo per sposarla dopo soli sei mesi.

Chloe si sente male durante il viaggio di nozze, una ninfea cresce in un suo polmone facendola ammalare.  I colori sbiadiscono lentamente, le ragnatele ostruiscono il passaggio della luce, fa freddo e lì dove c'era il sole ora piove sempre.

Chloe non migliora,  per pagare le cure e il conto del dottore Colin é costretto ad accettare i lavori più assurdi, finendo inscatolato in un sistema privo di fantasia, di ingegno ma carico di alienazione. La casa diventa sempre più piccola, sporca, cupa, la serenità é pura utopia  come é utopico credere nella  guarigione di Chloe.  Ciò che aveva fatto volteggiare leggeri nel cielo Chloe e Colin all’improvviso inizia a sparire e li lascia crollare al suolo in una lenta ed inesorabile caduta. 

La storia é molto bella, si presenta molto ricca e colorata all' inizio, mostrandosi come una commedia romantica e spensierata, ma dal momento in cui Chloe inizia a stare male  perde lentamente colore, trasformandosi in un dramma, e più il dramma aumenta più le scene perdono saturazione diventando di un bianco nero fumoso e spettrale sul finale.

Il colore sbiadisce perchè si perde quel senso di sospensione dal mondo dovuto all’amore giovane appena trovato, il colore sbiadisce perchè quando ci sono dei problemi di salute tanto gravi difficilmente riesci a percepirlo,  senti solo il peso della situazioni  e vedi solo il grigiore di una inutile lotta contro un nemico che non puoi sconfiggere, ma contro il quale non puoi fare a meno di combattere. Cosa resta quando la guerra ha fine e tu hai perso la battaglia? 

Molto spesso proprio niente, se non solitudine e desolazione, una casa vuota grigia e sporca che si è accartocciata su se stessa diventando un posto dove è impossibile vivere.  A questo punto le scelte da poter fare sono due, rimboccarsi le maniche e andare avanti o lasciarsi andare in acque buie e torbide perchè oramai si è sfiniti e spogliati da ogni forza di volontà. E’ ovviamente tutta una metafora, ci viene mostrato visivamente cosa provano i personaggi, quali sensazioni ed emozioni li pervadono sia nei momenti belli che in quelli brutti.

Il film è surreale su tutto, sulla narrazione, sui personaggi sia principali che secondari, situazioni, ambienti, scenografia e oggetti animati. Ho apprezzato molto la colonna sonora.

Consiglio di vederlo, visivamente il film ne vale davvero la pena, così come per la storia, anche se tolta la parte surreale non è particolarmente originale, ma non fatelo in un momento in cui il vostro umore non è dei migliori.

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8

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