Cianciana

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Ho visto questo spettacolo a Napoli il 3 ottobre 2009 al teatro Galleria Toledo la sera della prima.

Devo dire che mi ha colpito l'essenzialità della scenografia, praticamente poche cose funzionali che erano un semplice contorno per i 3 attori in scena.

Tutte le scene si susseguono in un crescendo esplicativo sulla povertà, sulle attività rurali, sul potere dei ricchi e sulle difficoltà della popolazione.
La popolazione a volte si trova a compiere una lotta contro i mulini a vento, ad azzardare cose fuori dalla sua natura, proprio perchè provata e stanca di una oppressione costante, il tutto nella speranza di poter far mutare le cose in meglio.

Ambientato in Sicilia, a Cianciana, lo spettacolo parte dai contadini che con grossa fatica lavorano nei campi e sono costretti a spaccarsi la schiena per vivere, in contrapposizione ai Baroni che li sfruttano. Da qui c'è tutto un evolversi dei situazioni che terminano con l'emigrazione in luoghi forse più fertili lavorativamente parlando, ma carenti di calore, sole e affetti.

Interessante la mimica dei protagonisti che con i gesti, con dei semplici e rapidi  cambi di accessori di volta in volta diventano personaggi diversi, passando da contadini a emigranti a donne che son rimaste nel paese natio mentre i loro cari sono partiti in cerca di fortuna.

Sia il testo che  l'interpretazione trasmettono molto, ciò che accade sul palcoscenico ti rapice e ti coinvolge facendoti provare emozioni. Ho trovato il finale doloroso e probabilmente l'odore del terreno che si percepiva dalle prime file ha enfatizzato le sensazioni della chiusura di questo spettacolo.

Mi è piaciuto molto anche se dal punto di vista critico mi sento di dire che chi non comprende bene il siciliano può avere problemi a seguire tutto ed io per fortuna ero in grado di comprendere il testo, non solo a volte i cambi di 'situazion' sono un pò troppo lenti, forse bisognerebbe pensare a come migliorare questo punto.

 

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