Fuori Menù

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Fuori menù è un film carino, dove non mancheranno momenti allegri a momenti di tensione.

Quest'opera prima del regista spagnolo Nacho Garcìa Veilla punta subito i riflettori su alcuni aspetti della vita del protagonista, in cui molte persone estremamente prese dal proprio lavoro possono riconoscersi: ovvero il dedicare tutte le energie in esso, trascurando i rapporti umani e facendo ‘imbruttire’ ed ‘ingrigire’ la propria vita.

I rapporti interpersonali sono un extra, qualcosa di non compreso nel menù standard, per cui un fuori menù.

Maxi è gay,  è proprietario e chef in un ristorante di Madrid, uno dei suoi sogni è quello di riuscire ad avere una stella Michelin.  La sua vita, che fino a poco prima era scandita con ritmi regolari e precisi, viene stravolta con l’arrivo dei due figli, nati da un matrimonio di facciata finito da tempo.  Anche l’incontro con il vicino di casa sarà un altro avvenimento che contribuirà a finire di incrinare l’equilibrio fittizio di priorità e valori che Maxi si era imposto.

Il film è godibilissimo, ironico, divertente, moderno, un po’ volgare il linguaggio.


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