Il mio amico "D"

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"Il mio amico D" è un monologo di cui ho visto una prima versione l'anno scorso, versione che potrei definire beta  che, nonostante abbia subito delle variazioni successive a questa versione,  ha vinto il premio Fuoriluogo nel 2009.

La struttura narrativa è semplice, è uno squarcio del cambiamento che avviene in un ragazzino, già amante del calcio, con l'arrivo di Maradona a Napoli.

Maradona per la città di Napoli, specialmente per i ragazzini e per i tifosi della squadra di calcio omonima, ha avuto un grande significato; rappresentava il riscatto sociale, l'uscita dalla povertà con l'esclusivo ausilio delle proprie forze, delle proprie capacità e abilità sportive.

Il protagonista Mauro Manzo, egregiamente interpretato da Pietro Tammaro, è proprio un ragazzino che vive l'arrivo di Maradona come una rivincita, vede nel calciatore argentino una proiezione futura di se stesso, qualcuno con cui identificarsi sia per l'idea che rappresenta sia per somiglianza fisica.

"Il mio amico D" non mostra solo l'influenza che Maradona ha avuto sui tanti Mauro Manzo o sulla città di Napoli, rappresenta anche uno squarcio su cime erano scandite le giornate dei ragazzini divisi tra scuola e tempo libero con la perenne costante del calcio.

Mauro Manzo aveva un sogno:  avrebbe voluto giocare a calcio.
Mauro Manzo ha modificato il suo sogno ed è diventato arbitro.

Lo spettacolo è gradevolissimo, Pietro Tammaro riesce a tenere alta l'attenzione del pubblico per tutta la durata del monologo.

La versione nuova dello spettacolo, presentata nell'ambio del Giubileo Maradoniano nato da un'idea di Luca Saccoia [che è anche ottimo regista del "Il mio amico D", nonché  adattatore del testo del monologo] presenta delle variazioni in positivo rispetto alla già gradevole versione precedente.

Il supporto musicale dal vivo del violoncello di Pasquale Termini e le percussioni di Carmine Brachi scandiscono e delineano in maniera egregia le pause o i vari momenti della narrazione. 

La splendida voce di Luca Saccoia che interpreta "Mi Buenos Aires Querido" e "el Pueblo unido" regala grandi emozioni.

Devo fare i miei complimenti ai musicisti per il supporto musicale, a Pietro Tammaro per la stesura del testo del monologo e per l'interpretazione, a Luca Saccoia per l'interpretazione dei brani, per l'adattamento del testo e per la curata regia dello spettacolo.

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