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L'ombra del vento di Ruiz Zafòn

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Quando ho sentito nominare per la prima volta questo libro, ne sentii parlare in maniera entusiastica, nei termini del più bel libro mai letto da questa persona.

Sono sempre stata scettica commneti commenti tanto ottimisti rispetto ad un racconto che raggiunge una discreta popolarità, per questo ho atteso tempo prima di leggerlo.

Son partita con i piedi di piombo aspettandomi il classico libro carino e basta, invece ne sono rimasta piacevolmente colpita.

La Barcellona descritta da Zafon è magica, i personaggi ben delineati. La storia non risulta mai noiosa e nel momento in cui si entra nel vivo dell'investigazione non si può fare a meno di continuare a leggere fino alla fine.

E' pur vero che alcune situazioni che si chiariscono verso la fine sono un pò scontate,  ma ciò non fa avere minore valore alla storia. Altre ti sorprendono lasciandoti tremendamente l'amaro in bocca.

L'Ombra del Vento è un incalzare di situazioni che accompagnano alcuni anni della vita di Daniel, figlio di un libraio. 

"Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati. Erano le prime giornate dell'estate del 1945 e noi passeggiavamo per le strade di una Barcellona prigioniera di un cielo grigiastro e di un sole color rame che inondava di un calore umido la rambla de Santa Mónica."

L'idea del Cimitero dei Libri Dimenticati  è geniale, stupenda, un luogo dove vengono conservati libri ed ogni persona che ne viene a conoscenza può sceglierne uno da custodire; poi scopri che invece di essere tu a scegliere una storia  è quella storia a scegliere te.

Ho amato molto questo libro, l'ho letto lentamente, è zeppo di situazioni e di frasi che andrebbero citate per quanto sono intense. E' bella l'atmosfera, è bella la storia, sono belli anche i risvolti drammatici  che ti colpiscono nel profondo, che fanno male, ma sono altrettanto belle tutte le situazioni piacevoli e positive. 

Zafon ha un modo di scrivere che ti coinvolge, è bravissimo nel descrivere luoghi, nel dare vita alla città ed ai suoi personaggi, oppure a mostrare tramite uno di essi qualcosa che noi lettori abbiamo provato spesso quando abbiamo trovato un racconto che ci ha completamente rapiti: 

"Mi abbandonai a quell'incantesimo fino a quando la brezza dell'alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull'ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L'eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno."

Chi leggendo un libro non ha mai provato queste sensazioni?

 

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9

Dracula signore del tempo di Brian W. Aldiss

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Più che un libro sui vampiri, questo può essere considerato esclusivamente un libro di fantascienza.

Ho iniziato a leggerlo per pura curiosità, per vedere come l'autore avesse utilizzato il personaggio di Dracula.

La prima parte della storia, dopo un buon inizio, è seguita da una parte successiva interessante ma insolita, costituita da spunti curiosi e a tratti belli.

La seconda parte incece è meno interesante, poco accattivante, un pò insulsa, scontata e con finale che noi italiani definiremmo a "tarallucci e vino".

I vampiri sono ridotti ad esseri brutti, privi di fascino e carisma, ma anche di scarso intersesse. Riescono ad interessare gli umani, ad affascinarli quando utilizzano i loro poteri di condizionamento mentale. Lo stesso Dracula, che dovrebbe essere in qualità di 'primo', potente, fascinoso, fa più che altro ribrezzo e a tratti lascia alquanto indifferente.

Van Helsing, che nel Dracula di Stoker ha un ruolo importante e fondamentale, qui è relegato in una figura marginale, timida e in ombra. Lo stesso Bram Stoker presente nel racconto come personaggio è ridotto ad un uomo anziano, simpatico ed affetto da sifilide.

Aldiss riduce uno dei classici libri dell'orrore e tutti i suoi personaggi ad un libro che parla di viaggi del tempo, ad un libro di fantascienza.

L'inizio con Joe che sta facendo esperimenti con la sua equipe per fermare il tempo, con il suo amico che ritrova delle antiche tombe nel deserto, risalenti ad un era preistorica ed antecedente la comparsa dell'uomo sulla terra, risulta essere davvero interessante ed intrigante, peccato che il libro non conservi lo stesso impatto per tutta la sua durata, e questo al di la della personale interpretazione della figura dei vampiri; purtroppo in alcuni punti davvero scade nello scontato o rasenta quasi il ridicolo.

Alcuni punti sono estremamente tecnici e scientifici che, per chi come me non è avvezzo a certi concetti, alla fisica quantistica, risultano un pò difficili da essere compresi.

Altri punti sono presenti degli specifici riferimenti a scene tratte dal Dracula di Stoker ovvero: quando viene uccisa Lucy dopo che è diventata una vampira oppure la visita di Dracula a Mina nell'hotel quando si ciba di lei e la 'infetta' o ancora la visita fatta dal Conte a Renfield nel manicomio. 

In sostanza non me la sento di consigliarne la lettura, ne se sia amanti dei vampiri ne se si è amanti della fantascienza.

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4

Oceano mare di Alessandro Baricco

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"Ma questo è un posto strano. La realtà sfuma e tutto diventa memoria. Perfino tu, a poco a poco, hai cessato di essere un desiderio e sei diventato un ricordo."

Come ben si sa, vuoi per sentito dire o per aver letto qualcosa, lo stile di Baricco è unico, particolare, è il suo stile.

In questo racconto si intrecciano nello stesso punto, ovvero nella locanda Almayer, le vite di alcuni personaggi. Ognuno di questi personaggi è particolare ed interessante per un motivo diverso, tutti però sono in questo luogo per un motivo e vivono in attesa di qualcosa:

- un pittore che cerca di dipingere il mare.

- uno scrittore che studia i limiti per poter creare una enciclopedia e che custodisce gelosamente delle lettere scritte per qualcuno che non c'è ancora nella sua vita:

"Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle –Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni –i giorni, gli istanti– che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo –Tu sei matto. E per sempre lo amerà."

- una donna esiliata dal marito in attesa di guarire dall'adulterio

- un prete che scrive orazioni per ogni cosa e che fa da scorta ad una giovane ragazza ammalata che, cerca nella nel mare la fonte della sua guarigione, che vuole continuare a vivere

- un uomo che invece nonostante sia vivo ha visto la morte fin troppo da vicino 

La narrazione parte con alcuni personaggi che alloggiano già nella locanda ed è inframezzata dalla storia del viaggio e delle vicende che portano il prete con la ragazza e l'uomo 'misterioso' ad arrivare nel piccolo paese che sembra sospeso nel tempo.

Ci sono dei punti in cui la storia è davvero tosta, in cui quasi speri di aver compreso male per poi renderti conto che invece è proprio come avevi immaginato. Mi riferisco alla narrazione riguardante la zattera, dove gli esseri umani danno il 'meglio di se' nell'eccezione negativa dell'espressione.

"La prima cosa è il mio nome, la seconda quegli occhi, la terza un pensiero, la quarta la notte che viene, la quinta quei corpi straziati, la sesta è fame, la settima orrore, l'ottava i fantasmi della follia, la nona è la carne e la decima è un uomo che mi guarda e non uccide. L'ultima è una vela. Bianca. All'orizzonte"

Le emozioni dei personaggi trovano rilievo, sono ben delineati, hanno un discreto spessore e ci si fa una buona idea di chi sono, cosa vogliono e perchè sono li.

Il contenuto, in quanto 'morale della favola' non è per niente banale e tocca vari temi: la cattiveria umana, la disillusione degli adulti, l'innocenza e la 'vera vista' di cui sono capaci i bambini, la voglia di vivere, la vendetta, il tradimento, l'amore, la passione, la tristezza, la presa di coscienza delle cose e tanto altro.

Il mare invece è una presenza costante, chi viene dal mare, chi ci deve andare, chi lo osserva, chi lo dipinge, chi ne ascolta il rumore, chi lo teme, chi lo ama. Il mare che è sempre uguale ed è diverso ogni secondo che passa. Il mare che conserva, il mare che cancella.

"Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta."

Un ruolo particolare lo ha la memoria, i ricordi e le aspettative di tutti. Interessante la parte finale in cui è possibile sapere cosa è accaduto ai vari personaggi dopo essere stati ospiti della stessa locanda.

Per quanto non sia una lettura semplice, per quanto il modo di scrivere di Baricco può scoraggiare se non si è abituati a leggere testi non proprio lineari, posso assicurare che vale davvero la pena di leggere Oceano Mare.

 

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9

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